I CONSIGLI DEL JOB TRAINER/27 LA LETTERA DI RISPOSTA AD UN’INSERZIONE A cura di Giuliana Battaglia

Quando si risponde ad un annuncio è necessario inviare la lettera di presentazione e il CV nei modi e forme che l’azienda ha indicato, esempio: fax, raccomandata, e-mail, ecc.
Soprattutto nel selezionare un gran numero di risorse, l’azienda si organizza per raccogliere le domande di lavoro nel minor tempo possibile. Quindi non seguire le procedure richieste, comporta il rischio che il CV venga cestinato.
In alcuni casi può essere utile inviare il proprio CV anche se non vi è perfetta coincidenza tra quanto richiesto e le proprie competenze: può darsi che l’azienda, a fronte di diverse esigenze e della significatività dei curricula ricevuti, decida comunque di valutare la possibilità di prendere in considerazione la nostra candidatura.
Cose fondamentali sono catturare l’attenzione del selezionatore ed evitare di usare un tono troppo formale e burocratico.
Si consiglia pertanto di:
ü usare un tono spigliato ed informale, ma senza esagerare;
ü sottolineare il motivo per cui si ritiene di essere adatti alla posizione/profilo ricercati.
Da un punto di vista formale ricordiamoci di:
ü collocare correttamente le varie parti del testo;
ü non sottovalutare la capacità di scrittura, la chiarezza, la capacità di sintesi e la precisione dei termini e l’utilizzo di periodi brevi.
Per quanto attiene, invece, la struttura della lettera, il testo è da suddividere in tre blocchi e non dovrebbe superare le quindici/venti righe.
1.     Iniziamo dalla presentazione di noi stessi, ovvero dicendo chi siamo e perché stiamo scrivendo. È bene partire dalla nostra identità professionale, piuttosto che dal nome e cognome. Se svolgiamo una determinata professione, scriveremo: “Sono un ingegnere…”. O, nel caso in cui si fosse un neolaureato a pieni voti, “Sono un brillante neolaureato in…”. Dal momento che la lettera viene inviata in risposta ad un annuncio, diremo: “Rispondendo al vostro annuncio, invio il mio curriculum con riferimento alla posizione…”.
2.     Se ci chiediamo perché la nostra candidatura dovrebbe essere presa in considerazione, questo dipenderà dalla parte centrale del testo, che rappresenta sicuramente quella più importante, quella da cui dovrà emergere la motivazione e l’interesse che abbiamo verso l’azienda e la corrispondenza del nostro profilo con la posizione lavorativa offerta.
Procediamo sottolineando qual è il valore aggiunto che possiamo apportare all’azienda, segnalando le nostre professionalità, competenze ed esperienze specifiche e, soprattutto, mostrando un interesse concreto nei confronti dell’azienda. Per potere fare ciò in maniera efficace, ci documenteremo sulla sua identità, la sua storia e il suo sviluppo nel corso degli anni.
             Se abbiamo particolari competenze potremmo scrivere: “Coerentemente con la mia preparazione universitaria e le esperienze professionali di cui al curriculum, come, per esempio…, amerei potermi realizzare in un’azienda come la vostra, nella quale vorrei investire e per la quale ritengo di potere costituire una valida risorsa”.
             Viceversa, quando non si dispone di un passato tale da supportare la propria candidatura, con un tocco di originalità, potremmo far leva sulle proprie alte motivazioni. Immaginando di candidarci per una azienda editoriale (o per una libreria), potremmo scrivere: “Pur non potendo vantare titoli di prestigio o esperienze professionali rilevanti, desidero segnalare ciò che mi ha tolto tempo per lo studio: la passione per la lettura e la scrittura. Leggo moltissimo e di tutto e amo la musica e la pittura. E’ proprio a motivo di queste attitudini che ho deciso di contattarvi, sperando di ottenere un incarico in una azienda editoriale come la vostra, cosa a cui miro da sempre con grande decisione”.
3.     Infine, mostriamoci desiderosi di approfondire la conoscenza “reciproca” attraverso un colloquio e concludiamo dichiarandoci disponibili a eventuali periodi di formazione, ringraziando per   l’attenzione prestata e con i saluti, per i quali si possono utilizzare varie formule, come ad esempio: “In attesa del Suo cortese riscontro (o “di essere convocato a colloquio”), Le invio i miei più cordiali saluti”.

             Naturalmente, non dimentichiamoci di firmare in maniera autografa, evitando di citare i nostri titoli (“Dottoressa…”). 
Fonte: Centro Orizzonte Lavoro - Catania

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