Malattie croniche: elenco per pensione invalidità

La legislazione sociale italiana si preoccupa di tutelare tutte quelle persone che, a causa della loro patologia, non possono accedere al mondo del lavoro, oppure possono farlo ma a condizioni decisamente svantaggiate. Tra gli strumenti principali di protezione di questi soggetti vi è l’invalidità civile. Perché l’invalidità sia riconosciuta (con conseguenti benefici) è necessario che ricorrano i presupposti previsti dalla legge, e cioè: che la malattia venga accertata da un’apposita commissione; che la patologia risulti essere davvero invalidante. Con questo articolo vedremo l’elenco delle malattie croniche per la pensione di invalidità.
Indice
·         2 Chi è invalido civile?
L’invalidità civile è la difficoltà a svolgere alcune funzioni tipiche della vita quotidiana o di relazione a causa di una menomazione o di un deficit fisico, psichico o intellettivo, della vista o dell’udito 

Secondo la legge italiana, è invalido civile chiunque sia affetto da patologie tali da:
· compromettergli la normale capacità lavorativa, se la persona sia in età da lavoro, cioè tra i diciotto e i sessantacinque anni e sette mesi;
· renderlo incapace di svolgere le attività tipiche della sua età, se minore di diciotto o maggiore di sessantacinque anni e sette mesi.
      I benefici che la legge prevede a favore di chi è dichiarato invalido civile variano a seconda della percentuale di invalidità riconosciuta. Schematicamente, quindi, possiamo così sintetizzare:
1.    invalidità pari o superiore al 34% (soglia minima): prestazioni di carattere socio-assistenziale quali, ad esempio, prestazioni protesiche e ortopediche;
2.    invalidità pari o superiore al 46%: iscrizione al collocamento mirato;
3.    invalidità pari o superiore al 50%: congedo straordinario per cure (se previsto dal Ccnl);
4.    invalidità pari o superiore al 67%: esenzione parziale pagamento ticket per visite specialistiche, esami e diagnostica strumentale.
5.    invalidità pari o superiore al  74%: assegno mensile di assistenza;
6.    invalidità pari al 100%: pensione d’inabilità.

L’assegno di invalidità spetta solo a chi sia dichiarato invalido con una percentuale compresa tra il 74 e il 99%; inoltre, a differenza dell’indennità di accompagnamento, è necessario anche che il soggetto versi in uno stato di bisogno economico. La pensione di inabilità, invece, spetta solamente a chi viene riconosciuta un’invalidità pari al 100%.
Inoltre, la persona invalida al 100% che sia anche incapace di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore o con necessità di assistenza continua o che non sia in grado di compiere autonomamente gli atti quotidiani della vita, ha diritto anche all’indennità di accompagnamento a prescindere dai requisiti economici (cioè dal reddito).

note

[1] Legge n. 118/1971 del 30.03.1971.
[2] Legge n. 18/1980 del 11.02.1980.
[3] Decreto Ministeriale del 05.02.1992

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